Ordre de la Compagnie de Marie Notre-Dame
Archives Historiques et Musée
Bordeuax
Cenni storici
Nel 1607 Giovanna di Lestonnac fondò la Compagnia di Maria Nostra Signora per l’educazione delle ragazze del popolo. L’ordine venne approvato a Bordeaux dall’arcivescovo François d’Escoubleau de Sourdis il 25 marzo del 1606 e poi a Roma, il 7 aprile del 1607 da papa Paolo V.
Giovanna di Lestonnac è stata una religiosa francese e nel 1949 papa Pio XII l’ha proclamata santa. Proveniva da una nobile famiglia francese: il padre, Richard, era consigliere del parlamento di Parigi; la madre, di fede ugonotta, era sorella del filosofo Michel Eyquem de Montaigne. Nel 1573 sposò Gaston de Montferrand, barone di Landiras, da cui ebbe sette figli. Vedova nel 1595, cercò di essere ammessa tra le fogliantine del monastero di Tolosa, ma dovette rinunciare per motivi di salute. Ritiratasi a Bordeaux, dove si distinse per la sollecitudine verso i malati dimostrata durante l’epidemia di peste del 1605, consigliata dai gesuiti F. Raymond e J. de Bordes e prendendo a modello proprio la Compagnia di Gesù, progettò di fondare la Compagnia di Maria Nostra Signora.
Gli annali storici dell’ordine raccontano che a Bordeaux, nell’anno 1826, la Madre Bruncan, allora Superiora della Comunità, comprò una Casa, vicina a quella che già avevano nella via Palais-Galien, dove mettere la nuova cappella, che fu consacrata nell’ottobre 1827 dall’arcivescovo della città. Si dice anche che la comunità comunicò a tutto l’Ordine la sua gioia e gratitudine.
Il progetto di Bordeaux
Dopo la realizzazione, nel 2015, del piccolo museo della Casa Generalizia di Roma, l’Equipe Generale della Compagnia decide di dare seguito ad un nuovo programma di conservazione della propria memoria storica, con la costruzione di un museo ricostruendo un’ala di un edificio attigua alla Cappella che da più di 190 anni custodisce i resti della Fondatrice.
Il patrimonio della sede di Bordeaux è costituito da beni culturali mobili che presentano interesse artistico, storico, archivistico, bibliografico ma prevalentemente simboli, quali testimonianze aventi valore di identità e memoria provenienti dalle case religiose di molti Paesi europei dell’Ordine. Spiccano opere di pregevole fattura e vi sono oggetti in ceramica, vetro, legno, tessuto e metallo e dipinti antichi.
Bordeaux è la culla di Santa Giovanna de Lestonnac e per la storia della Compagnia questo luogo rappresenta la possibilità d’incontro con spazi e simboli che parlano di tradizione e promessa di futuro e anche un’opportunità per intravedere orizzonti, risvegliare desideri, rinnovare gli impegni e le energie. La loro tutela e valorizzazione concorrono a preservare la memoria della comunità e del suo territorio e a promuovere lo sviluppo della cultura.
Nelle valutazioni preliminari del progetto si è posta l’attenzione proprio su questi aspetti ed in particolare sulle condizioni ambientali e sulle misure cautelari e preventive necessarie al fine di limitare la velocità dei processi di degrado della collezione.
La missione è di preservare e conservare la collezione e raccontare la storia della vita di Santa Giovanna di Lestonnac, passando anche attraverso la presenza e le testimonianze delle Religiose che hanno contribuito nei quattro secoli a diffondere e mantenere viva la missione educativa in ventisette Paesi di quattro continenti.
Il design espositivo
L’obiettivo del design espositivo è di creare una connessione tra visitatore e collezione. Prendere in considerazione le relazioni tra gli oggetti e lo spazio in cui vengono esposti neutralizzando la visione gerarchica. Creare un’esperienza coinvolgente. Colpire il cuore e l’attenzione trasportando il visitatore in una visione della realtà che dipende da come lui la guarda e percepisce, dal valore e l’importanza che gli da e dalle conseguenti emozioni.
Le scale, l’ingresso, i corridoi e ogni ambiente sono protagonisti con un grande impatto emotivo, funzionale ed estetico. Al piano terra sorge l'archivio con biblioteca, al primo piano l’esposizione di oggetti e testimonianze delle attività passate e future delle religiose nel mondo e i simboli e le requie della Santa (come una parte della veste in lino), al secondo piano infine, l’esposizione storica, che comprende opere di pregevole fattura.
Il focus tecnologico si è basato sull’utilizzo di sistemi espositivi smart e di realtà virtuale completamente innovativi. Tecnologia con lo scopo di migliorare l’esperienza di visita e lasciare il segno nel mondo museale.
La “filosfia ed il metodo tecnologico” messo a punto in collaborazione con un team di professionisti affiatati e motivati al costante cambiamento, aiuterà ad affrontare con successo sfide globali, grandi e piccole, che influiranno sul nostro modo di vivere i luoghi della cultura ed apprendere informazioni.
È un progetto di inclusione, è una rivoluzione che porta innovazione permettendo alle persone di tutte le culture, età, condizione fisica di apprezzare questo splendido patrimonio.
Le tecnologie permetteranno di adattare l’esposizione e la fruizione delle opere attraverso un sistema di illuminazione biodinamico per renderà la visita unica nel suo genere fino ad arrivare ai più sofisticati sistemi di controllo dei parametri ambientali conservativi, il tutto gestito con una piattaforma IOT che permetterà il controllo a la configurazione in dinamico elaborerà le diverse scene ed esigenze.
Il focus tecnologico
- illuminazione biodinamica a ciclo circadiano: il sistema è composto da un software e corpi illuminanti realizzati appositamente allo scopo di permette di adattare il colore della luce a seconda dell’ora e del giorno. L’obiettivo è rendere la visita un’esperienza unica e diversa, oltre ai benefici che può dare alle persone il cambiamento della luce artificiale in relazione a quella naturale;
- realtà virtuale e visita del Museo da remoto: aiutiamo la diffusione e la visione del Patrimonio anche a distanza. In particolare tramite gli strumenti web si permetterà di beneficiare della “visita” anche alla numerosa rete religiosa e laica dell’Ordine che vanta in attività oltre 100.000 tra studenti, docenti genitori senza contare le generazioni passate;
- conservazione preventiva: un sofisticato sistema di controllo dei parametri ambientali, gestiti attraverso piattaforma Iot dedicata, permetterà il controllo remoto per garantire un’ottimale conservazione della collezione.
Progettista, curatore e responsabile delegato: Ivano Francavilla
Segreteria di direzione: Monica Renzi
Assistenti di progetto: Luca Poleggi e Valentia Iaquinandi
Direzione dei lavori: ITEM Architecture Paris
Impresa costruttrice: Les Compagnons De Saint Jacques - Tresses (Bordeaux)
Direzione dei restauri: Rita Canneori
Restauratori: Barbara Santoro, Zahra Azmoun, Tessili Antichi, Silvia Colombano, Fabio Porzio, Gianni Catelletta, Elisabetta Perrone, Lignarius, Marianna Leone
Partner tecnologici: Letroh Illuminazione - Emme Italia arredo tecnico - Frank Showcase System - Vetroservice Milano - True Vue - MIPA - Rimadesio - La Forgia - Makros Italia.
Fotografo: Stefano Carletti, Roma - Claude Pocobene, Parigi
Movimentazioni e allestimento: Rosa dei Venti Roma - Antonio Marucci
Comments